venerdì 17 gennaio 2020
#23 LA COSA NELLA LETTERATURA
Il termine ‘cioce’, nella letteratura ufficiale è una parola sconosciuta. Il dizionario Tommaseo , quello del Fanfani , il vocabolario della Crusca , tutti della seconda metà del 1800, ignorano completamente il termine. Verso il 1825/30 menzionerà le ‘cioce’ lo scrittore e uomo politico Massimo D’Azeglio nel libro ’Miei Ricordi’ ammirando le ‘villanelle ciociare’ . Più tardi ne parlerà Carducci in una famosa ode ‘Davanti alle Terme di Caracalla’, nel 1856-58 Ferdinand Gregorovius (1821-1891), ci descrive fedelmente che cosa debba intendersi per ‘cioce’. Egli ne offre la connotazione storica ben nota e alla fine le definisce ‘classiche’, idonee ad essere indossate perfino dai filosofi dell’Ellade antica e inoltre le qualifica ‘eleganti’.
DINANZI ALLE TERME DI CARACALLA di Giosuè Carducci
… Ed un ciociaro, nel mantello avvolto,
grave fischiando tra la folta barba,
passa e non guarda. Febbre, io qui t’invoco,
nume presente. …
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